Un’esperienza da ripetere certamente. L’incontro a Dobbiaco con economisti, geografi, scienziati, imprenditori e professori è stato altamente formativo. Un gruppo di persone all’avanguardia unite dal desiderio di trovare soluzioni per un futuro migliore.
Unica pecca dei Colloqui è stata la poca affluenza dei partecipanti, soprattutto da parte dei politici, di chi si occupa di formazione nelle scuole e dei giovani. Sono del parere che incontri di questo genere porterebbero ad una crescita culturale di chiunque. I temi affrontati sono così importanti e fondamentali che sarebbero potuti essere utili a qualsiasi pesona…e invece lo scambio di opinioni si è svolto solo tra chi queste problematiche le ha già affrontate e studiate da una vita.
Non starò qui a ripetere tutto quello che è stato detto durante i colloqui…si potrebbe scrivere un libro…ma volevo solo appuntare un paio di concetti interessanti.
Gabriele Centazzo: Cosa fare, dunque, per un rinascimento dell’imprenditoria?
LA CRESCITA ESPONENZIALE È INSOSTENIBILE IN UNA TERRA LIMITATA.
La forza prevalente oggi è l’inerzia. L’attuale sistema economico è basato sull’aumento dei consumi all’infinito, è basato sulla felicita’ data dal possesso.
L’obiettivo invece dovrebbe essere la felicita’ data dalla bellezza. La soluzione al problema economico sta nella bellezza che produce più lavoro. Creare personalizzazione nel prodotto crea affettivita’ verso l’oggetto. In Italia non siamo in grado di competere nella quantita’ ma nella qualita’ attraverso la bellezza (arte, design, artigianato, turismo).
Per essere etici bisogna imparare a mettere in successione I QUATTRO VERBI:
ESSERE: perché ogni individuo è unico e deve elaborare il suo pensiero, che lo porterà allo sviluppo di una personalità autonoma e a pensare con la propria testa.
FARE: il lavoro nobilita l’uomo, ‘dire’ non conta nulla.
AVERE: come giusta ricompensa del ‘fare’.
CONDIVIDERE: non inteso in senso materiale ma anche culturale.
Oggi abbiamo invertito i verbi: AVERE per ESSERE e senza FARE.
Daniel Dahm: Economie di mercato senza esternalizzazione
Il 20 agosto 2013 il mondo ha consumato tutta l’energia della terra che avrebbe dovuto consumare durante l’arco dell’intero anno. Questa data è sempre più anticipata.
L’OVERSHOOT è il superamento della capacità biologica del modo. La terra è sempre meno in grado di soddisfare i nostri bisogni. La domanda economica aumenta a dismisura rispetto all’offerta ecologica. Le risorse collettive non sono più disponibili.
LA SOSTENIBILITÀ È LA STRATEGIA DI CHI VINCE NELLE ECONOMIE DI MERCATO, chi non effettua la sostenibilità dovrebbe essere squalificato.
Dovrebbe esistere un adeguamento politico alle leggi economiche: reinvestimento dei beni comuni. La legge dovrebbe obbligare a riprodurre e rigenerare i beni comuni consumati.
Christian Felber: Economia del bene comune
I comportamenti etici sono premiati dal profitto. Il nostro sistema democratico è disfunzionale, in quanto la popolazione non è autorizzata a fare proposte per il cambiamento sul piano economico. ESSERE INDIVIDUI LIBERI SENZA IL CAPITALISMO questo è l’obiettivo delle economie del bene comune, solo così saremo di fronte ad una economia di mercato democratica. L’errore è che il denaro non è più un mezzo ma il fine. Bisogna RIBALTARE IL PENSIERO ECONOMICO.
Obiettivo delle attività imprenditoriali come dice l’ART. 41 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:
• L’iniziativa economica privata è libera.
• Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
• La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
BENE COMUNE vuol dire essere in sintonia con i valori della società.
C’è una contraddizione tra i valori del mercato del profitto e i valori costituzionali. Per favorire i buoni RAPPORTI INTERPERSONALI i fattori motivazionali che devono esistere sono: fiducia, rispetto, condivisione. Questi fattori ci fanno rendere di più ed essere più felici, questi valori possono valere anche in economia. Per il successo economico devono regnare i buoni rapporti interpersonali. Obiettivo supremo: non massimizzazione del profitto ma bene comune e collaborazione.
La COLLABORAZIONE ci fa rendere di più: ‘il mio successo è il tuo successo’.
La concorrenza: ‘mors tua vita mea’.
Il fattore motivazionale nella concorrenza è la paura. NUOVE REGOLE DEL GIOCO: premiare le imprese eque, sostenibili e democratiche e far perdere le imprese contro la costituzione. Il successo di un’azienda deve essere dato dal bilancio del bene comune e non dal bilancio dell’utile, in cui l’unità di misura è il denaro che è solo un mezzo e non il fine.
I VALORI DEL BENE COMUNE SONO LA SOLIDARIETÀ, L’EQUITÀ SOCIALE, LA PARTECIPAZIONE, L’ECOLOGIA, LA DEMOCRAZIA.